SEMPRE IO

Per chi non fraintenda narra la leggenda di quella gitana che pregò la luna bianca ed alta nel ciel mentre sorrideva lei la supplicava «fa che torni da me» «tu riavrai quell'uomo pelle scura con il suo perdono donna impura però in cambio voglio che il tuo primo figlio venga a stare con me» chi suo figlio immola per non stare sola non è degna di un re Luna adesso sei madre ma chi fece di te una donna non c'è dimmi luna d'argento come lo cullerai se le braccia non hai figlio della luna Nacque a primavera un bambino da quel padre scuro come il fumo con la pelle chiara gli occhi di laguna come un figlio di luna «questo è un tradimento lui non è mio figlio ed io no, non lo voglio» Luna adesso sei madre ma chi fece di te una donna non c'è dimmi luna d'argento come lo cullerai se le braccia non hai figlio della luna II gitano folle di dolore colto proprio al centro dell'onore l'afferrò gridando la baciò piangendo poi la lama affondò corse sopra al monte col bambino in braccio e lì lo abbandonò Luna adesso sei madre ma chi fece di te una donna non c'è dimmi luna d'argento come lo cullerai se le braccia non hai figlio della luna Se la luna piena poi diviene è perché il bambino dorme bene ma se sta piangendo lei se lo trastulla cala e poi si fa culla ma se sta piangendo lei se lo trastulla cala e poi si fa culla
(mecano )

martedì 20 novembre 2007

3 commenti:

Ran ha detto...

Ho voglia di lasciarti una novella giapponese sempre con il mio più grande affetto
A un uomo fu dato il permesso di visitare il paradiso e l'inferno mentre era ancora in vita.
Andò prima all'inferno, e lì vide una grande accolta di persone sedute a lunghe tavolate, imbandite di cibo ricco e abbondante. Eppure queste persone piangevano e stavano morendo di fame. Il visitatore ben presto ne vide la ragione: i cucchiai e le forchette che usavano erano più lunghe delle loro braccia, cosicché costoro erano incapaci di portare il cibo alla bocca.
Poi l'uomo andò in paradiso e lì trovò la stessa situazione: lunghe tavolate imbandite con cibo di ogni genere; anche qui la gente aveva le posate più lunghe delle braccia e anche qui non poteva portare il cibo alla bocca; eppure avevano tutti l'aria di essere soddisfatti e ben nutriti. La spiegazione era semplice: anziché cercare di nutrire se stessi, si imboccavano reciprocamente.

io.... ha detto...

infiniti auguri per il tuo Blog.
diventerai famosa e ti inviteranno al Costanzo Show. nn dimenticarti degli amici.
un bacio figlia della luna.
cicci

Mcloud ha detto...

E' un brano splendido.... con un significato profondo.... sai che rappresenta un ricordo speciale per me.... Spero che questo semplice mezzo (il tuo blog) ti serva ad esprimere ciò che sei e a raccogliere le sensazioni di chi ti vuol bene... ma anche di chi ancora non ti conosce... un bacio

Il falco